Quando il diritto di difesa diventa un rischio: il caso dell’avvocato Stefano Giordano
Un attacco al diritto di difesa?
Nel nostro ordinamento, la funzione dell’avvocato è fondamentale: garantisce il diritto di difesa e tutela i diritti dei cittadini. Ma cosa succede quando lo stesso avvocato viene segnalato per aver esercitato questo diritto? È quanto accaduto all’avvocato Stefano Giordano, che si è trovato sotto la lente della Procura di Marsala dopo aver criticato le violazioni di legge riscontrate in una recente sentenza.
Il caso: perché l’avvocato Giordano è stato segnalato?
Tutto nasce dalla sentenza del 10 dicembre 2024 del Tribunale di Marsala, con cui è stata condannata Maria Angioni. L’avvocato Giordano, nel pieno esercizio delle sue funzioni, ha annunciato che avrebbe impugnato la sentenza, sottolineando che la Corte d’Appello avrebbe potuto correggere le gravi violazioni di legge che, a suo dire, avevano influenzato il processo.
Una dichiarazione del tutto legittima, conforme al ruolo di ogni difensore. Tuttavia, la Procura di Marsala ha trasmesso una segnalazione alla Procura Generale di Palermo e al Consiglio dell’Ordine, aprendo interrogativi preoccupanti sul rispetto della libertà di espressione e del diritto alla critica istituzionale.
Difendere i diritti non può essere un crimine
Il diritto di impugnare una sentenza non è solo una prerogativa dell’avvocato, ma un fondamento dello stato di diritto. L’avvocato Giordano ha dichiarato che il suo intervento rientra nella normale attività difensiva e che evidenziare errori processuali è parte integrante del suo lavoro.
Ma allora, perché questa segnalazione? Questo episodio solleva una questione più ampia: il rischio che la libertà della difesa venga compressa da iniziative che possono avere un effetto dissuasivo sulla critica giudiziaria.
Secondo Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino, ci troviamo davanti a una deriva pericolosa:
“Il degrado dello Stato di diritto sembra non conoscere più limiti. La professione dell’avvocato penalista è sotto attacco, e questi episodi si fanno sempre più frequenti”.
Il rischio di un precedente pericoloso
Se un avvocato può essere segnalato solo per aver evidenziato delle violazioni, quale sarà il futuro del diritto di difesa? La preoccupazione non riguarda solo il singolo caso, ma l’indipendenza dell’intera categoria forense e il diritto dei cittadini a una difesa libera e senza pressioni.
Come sottolineato dall’avvocato Giordano, è essenziale che le risorse investigative siano utilizzate per questioni di reale interesse pubblico – come il caso irrisolto di Denise Pipitone, su cui la Procura di Marsala dovrebbe concentrare le proprie energie – piuttosto che su segnalazioni che rischiano di apparire come strumenti di intimidazione.
Conclusione: una battaglia per tutti
Il caso dell’avvocato Stefano Giordano non riguarda solo lui, ma l’intero sistema della giustizia e la libertà dell’avvocatura. È cruciale mantenere alta l’attenzione su questi episodi e garantire che il diritto di difesa non venga mai messo in discussione.
📌 Scarica il PDF con l’articolo completo pubblicato su “Il Dubbio” per approfondire tutti i dettagli della vicenda.
⚖️ Segui il nostro blog per aggiornamenti su questo e altri temi legati alla difesa dei diritti umani e alla giustizia.
👉 Cosa ne pensi? Il diritto di difesa è a rischio? Dicci la tua nei commenti!